Come avvocati a volte sentiamo richieste di mantenimento da parte della signora dopo la separazione, quando le parti si aggiungono ad affrontare la pratica del divorzio.
Ci sono delle donne che rinunciano all'assegno di mantenimento in fase di separazione e, magari dopo anni dall'avvenuta separazione, vorrebbero quello che non hanno richiesto o non hanno saputo richiedere nei modi adeguati in fase di separazione.
Invero si deve fare un attento vaglio delle condizioni all'epoca della separazione, verificare se rispetto alla separazione la situazione concreta di vita delle parti sia modificata per poter avanzare una corretta richiesta di mantenimento in fase di divorzio.
La suprema Corte si è espressa in un caso di una donna che all'epoca della separazione aveva rinunciato al mantenimento, sebbene non svolgesse alcuna attività lavorativa, richiedendolo a distanza di diversi anni solo in sede di divorzio.
La Cassazione ha ritenuta che la moglie, che aveva rinunciato al mantenimento, avesse svolto una qualsiasi lavoro, anche se irregolare o in nero, che le consentisse di poter vivere tranquilla, dopo la separazione, circostanza che ha indotto ad escludere un diritto al mantenimento in sede di divorzio.
E' pertanto importante ponderare attentamente le condizioni in sede di separazione (soprattutto se di carattere economico) per accingersi in futuro al divorzio con serenità.
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